La Confederazione Cacciatori Toscani scende in campo per la difesa del calendario venatorio (in via di approvazione da parte della giunta). In particolare, viene chiesto alla Regione e all’assessore alla Caccia e pesca, Marco Remaschi, di riconfermare la specie tortora tra quelle cacciabili nella preapertura. Tutto questo alla luce delle mosse del Ministero dell’Ambiente che ha inviato alle Regioni e al Ministero delle Politiche Agricole, una comunicazione datata 3 luglio dove si richiama a «una rigorosa attuazione delle più idonee misure di gestione per quanto riguarda in particolare l’attività venatoria sulla Tortora selvatica (Streptotelia turtur), evitando di autorizzare la preapertura della caccia della specie». E questo benché lo stesso Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca dell’Ambiente) abbia espresso in vari pareri che è possibile cacciare la tortora in preapertura per un massimo di due giornate e un carniere stagionale di venti capi.
Il calendario della Regione Toscana da anni ha rispettato e addirittura ridotto il numero di giornate di preapertura sulla specie e il numero dei capi prelevabili. Tale richiesta pertanto, appare alla Confederazione Cacciatori Toscani assolutamente contraddittoria e non giustificata.
«La vicenda – scrive in una nota la Confederazione Cacciatori Toscani – richiama ancora una volta l’importanza della raccolta dati sulle specie migratrici e ci fa capire quanto questa sia indispensabile per la difesa dei calendari venatori. Un impegno al quale abbiamo cercato di assolvere con i progetti messi in campo e con le attività di rilevamento. Anche il progetto Cct “Data from the Sky” va in questa direzione e pertanto ci appelliamo ai tanti appassionati migratoristi per contribuire attivamente al successo di tale iniziativa, per il bene della nostra passione».