La Regione Toscana ha chiesto d’urgenza un parere aggiuntivo all’Ispra sulla possibilità di ripristinare le giornate di caccia tolte dal Consiglio di Stato, nell’Ordinanza pubblicata lo scorso 17 dicembre. Nello specifico, il Consiglio di Stato nei giorni scorsi si era espresso sull’appello per la richiesta di sospensiva del Calendario Venatorio della Regione Toscana presentato dalle associazioni animaliste e ambientaliste. Dopo il rigetto dell’istanza dal Tar regionale, il secondo grado della giustizia amministrativa ha accolto la richiesta di sottrarre, per le specie previste in preapertura, l’intero periodo compreso tra l’inizio dell’apertura anticipata e l’inizio della stagione venatoria previsto dalla legge. L’ordinanza decurta dunque il calendario venatorio della Toscana di circa 15 giornate(la somma della data di preapertura e di tutti i giorni successivi fino alla vera e propria apertura) rispetto a quanto previsto dalla Giunta regionale. In particolare, è disposta la chiusura anticipata della caccia, su tutto il territorio regionale, al Merlo (dal 18 dicembre); Cornacchia grigia, Ghiandaia, Gazza, Alzavola, Marzaiola, Germano Reale, Colombaccio (per queste specie il 16 gennaio è stato fissato come ultimo giorno di caccia); Beccaccia (per cui il 10 gennaio è l’ultimo giorno di caccia).
La Regione però ritiene che due singole giornate di preapertura non possano comportare la decurtazione dell’intero periodo intercorso tra le due giornate e l’avvio ordinario della stagione venatoria. Questo in quanto soggette a specifica deroga in base alla legge 157/92.
Sulla vicenda è intervenuto anche l’assessore regionale all’agricoltura Marco Remaschi. «Nella lettura delle motivazioni che hanno portato il collegio giudicante ad emettere questo provvedimento – ha detto l’assessore -, peraltro in netto contrasto con quanto affermato poche settimane fa dal Tar della Toscana, la Regione ha chiesto d’urgenza un parere aggiuntivo all’Ispra rispetto alla possibilità di ripristinare le giornate di caccia tolte dal provvedimento giudiziario».