Con l’ordinanza numero 50 della Regione Toscana sono arrivate buone notizie sul fronte caccia. Ci si può infatti dedicare alla manutenzione dei capanni da caccia, a condizione di restare in Toscana e di rientrare a casa in giornata.
Nello specifico, è possibile fare la manutenzione dell’appostamento fisso di caccia purché il manufatto sia autorizzato ai sensi dell’articolo 34 della l.r. 3/1994. Lo spostamento potrà essere esclusivamente individuale, usando un mezzo privato e muovendosi solo nell’ambito del territorio regionale, con obbligo di rientro in giornata presso l’abitazione abituale (tale fattispecie è contemplata al punto 2 dall’ordinanza 50/2020).
Ma sulla caccia si discute ancora. Qualche giorno fa la presidenza della Confederazione Cacciatori Toscani è tornata a sollecitare il Governatore Rossi per l’estensione ai cacciatori abilitati delle attività di contenimento faunistico e per la riapertura della caccia di selezione. La lettera avanza inoltre altre richieste. «Il mondo venatorio, anche in questa drammatica occasione, ha saputo dimostrare il suo volto migliore, quello di una comunità capace di sviluppare un alto senso civico, responsabilità e solidarietà vera – scrivono dalla CCt -. Ci permettiamo tuttavia di porre alla sua attenzione e a quella dell’assessore Remaschi, la possibilità di autorizzare alcune attività svolte in forma individuale, necessarie per il comparto faunistico-venatorio che non hanno trovato risposta nella recente ordinanza n.50. Ci riferiamo – proseguono – in particolare alla possibilità di estendere ai cacciatori abilitati, le operazioni di controllo faunistico (Art. 37 L.R. 3/94) su alcune popolazioni selvatiche che in questo momento, stanno provocando seri danni alle coltivazioni agricole di qualità con gravi conseguenze per il comparto e per le produzioni di eccellenza del territorio toscano. A oggi, infatti, a seguito di una precedente sua ordinanza, tali attività possono essere svolte solamente dagli Agenti di vigilanza e dalle Guardie Venatorie Volontarie. Questa nostra richiesta – dicono dalla Cct – si aggiunge a quella presentata anche nei giorni scorsi da tutte le principali Organizzazioni Agricole regionali e dal Coordinamento degli ATC Toscani. Estendendo ai cacciatori abilitati gli interventi di controllo e con essi anche la riapertura delle forme di caccia consentite in forma singola dalla nostra normativa regionale (caccia di selezione Cervidi, Bovidi e Cinghiale), sarà possibile il raggiungimento di risultati gestionali importanti non solo per il mondo agricolo ma anche per i bilanci degli ATC, salvaguardando le risorse destinate al risarcimento dei danni da fauna selvatica».