Approvato dalla regione Marche il Piano annuale di gestione della coturnice per la stagione venatoria 2020/21. La proposta era partita dal vice presidente Mirco Carloni, assessore regionale alla Caccia e Pesca Sportiva. La coturnice è presente, nelle Marche, nell’area del Parco dei Monti Sibillini e territori limitrofi (MC), con un nucleo di popolazione nell’area del Monte Catria (PU). Il provvedimento interessa l’ATC MC2 (Ambito territoriale di caccia Val di Chienti), in quanto in quello pesarese (ATC PS2) la caccia alla specie è già vietato dal calendario venatorio. Il Piano dell’ATC MC2 è stato sottoposto all’approvazione dell’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale). La presenza della coturnice è stimata attualmente in 315 capi in epoca post-riproduttiva.
Dettagli sul provvedimento e date di riferimento
Il Piano prevede, dal 31 ottobre al 29 novembre 2020, un prelievo programmato del 5 per cento della popolazione, pari a 14 capi (ripartiti nei tre distretti indagati: 9 – 3 – 2). I cacciatori autorizzati sono 59, selezionati tra coloro che hanno collaborato ai censimenti, avendo partecipato a un corso con esame e cane abilitato con prova Enci (Ente nazionale cinofilia italiana). La normativa prescrive la coturnice come specie cacciabile con particolari precauzioni, nell’ambito di un Piano di gestione. L’Ispra ha espresso parere favorevole con alcune prescrizioni. Per garantire di non eccedere il prelievo massimo di 14 capi e, nel contempo, autorizzare tutti i 59 cacciatori, sono state previste in alternativa alcune modalità e prescrizioni. Eccole nel dettaglio: i cacciatori autorizzati devono comunicare giornalmente a un numero verde dell’ATC l’uscita di caccia; ogni abbattimento deve essere comunicato immediatamente all’ATC; l’ATC deve essere dotato di sistema computerizzato che segnala in tempo reale ai suoi tecnici gli abbattimenti: al raggiungimento del Piano di prelievo, i tecnici devono comunicare con messaggio la sospensione del prelievo a ogni cacciatore autorizzato, agli addetti di vigilanza e alla Regione Marche.