Identificare le aree di riproduzione e studiare la fenologia della migrazione dei beccaccini svernanti in Italia. È questo l’obiettivo del progetto di radiotelemetria satellitare per il beccaccino, nato dalla collaborazione tra Ufficio Avifauna Migratoria FIdC, Acma, Confederazione Cacciatori Toscani e Dipartimento di Biologia dell’Università di Pisa.
Le attività di cattura hanno preso il via nella prima decade del mese di novembre mediante l’apposizione di tag GPS/Argos su cinque beccaccini. Si può dire che il progetto mostra già risultati incoraggianti. Nonostante le condizioni metereologiche avverse che hanno flagellato tra la fine di ottobre e l’inizio di novembre quasi tutta la penisola, il 6 novembre nel sito di inanellamento a scopo scientifico del Padule di Fucecchio “Porto allo Stillo” (Fi), sono stati catturati otto beccaccini. A cinque di questi, dopo aver rilevato le misure biometriche, le condizioni fisiche, l’età, il sesso e il peso (tutti superiori ai 100 grammi) sono stati applicati, attraverso un’apposita imbracatura sul dorso, le tags del peso di 4.5 grammi, che trasmettono dati a intervalli regolari (grazie al Gps e al sistema Argos). Attraverso un’apposita piattaforma internet sarà quindi possibile recuperare le posizioni degli animali durante la fase dello svernamento e della migrazione prenuziale. La fase sperimentale dello studio proseguirà nel 2019. Tutto questo al fine di ottenere dati per trarre le prime conclusioni sull’origine geografica e sulla fenologia della migrazione dei Beccaccini catturati in Italia. Queste ricerche consentono di identificare le aree riproduttive della specie e di conoscere i movimenti degli animali, sia in migrazione sia durante gli spostamenti locali.
«Il beccaccino (Gallinago gallinago) è una specie inserita nel piano d’azione su 8 specie di limicoli in uscita a brevissimo da parte della Commissione Europea – spiega una nota della Cct -. Questo lavoro si inserisce in questo progetto che ha l’obiettivo di tutelare le aree riproduttive dei limicoli legati alle praterie umide. Per tale motivo, progetti come questo, rappresentano un punto di forza per il mondo venatorio in quanto raccogliere e avere a disposizione dati scientificamente inconfutabili diventa l’unico strumento per difendere i calendari venatori».
In caso di abbattimento di uno dei soggetti marcati, contattare Alfonso Lenzoni, presidente ACMA-FIDC, all’indirizzo mail acmautility@yahoo.it oppure la Confederazione Cacciatori Toscani al 055/2657446 o tramite email a confcacciatoritoscani@gmail.com