Preaperture in Toscana, vittoria ambientalista. I cacciatori si trovano in piena stagione a far fronte a una sentenza che assume i contorni della beffa. Il Consiglio di Stato, nell’Ordinanza pubblicata lo scorso 17 dicembre, si è espresso sull’appello per la richiesta di sospensiva del Calendario Venatorio della Regione Toscana presentato dalle associazioni animaliste e ambientaliste. Dopo il rigetto dell’istanza dal Tar regionale, il secondo grado della giustizia amministrativa ha accolto la richiesta di sottrarre, per le specie previste in preapertura, l’intero periodo compreso tra l’inizio dell’apertura anticipata e l’inizio della stagione venatoria previsto dalla legge. Le conseguenze sono devastanti per i cacciatori perché con la sentenza si arriverebbe alla chiusura anticipata della caccia a queste specie, per la sommatoria delle giornate comprese in tale periodo. In pratica, mentre fino ad oggi veniva “accorciata” la stagione venatoria togliendo solo il giorno o i pochi giorni di preapertura (e non quelli successivi), adesso il taglio è mediamente di 15 giorni (la somma della data di preapertura e di tutti i giorni successivi fino alla vera e propria apertura).
In particolare, è disposta la chiusura anticipata della caccia, su tutto il territorio regionale, al Merlo (dal 18 dicembre); Cornacchia grigia, Ghiandaia, Gazza, Alzavola, Marzaiola, Germano Reale, Colombaccio (per queste specie il 16 gennaio è stato fissato come ultimo giorno di caccia); Beccaccia (per cui il 10 gennaio è l’ultimo giorno di caccia).
Sulla questione parla il Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Maurizio Marchetti, solidale col mondo delle doppiette che si è visto cambiare in corsa le regole del gioco venatorio su tutto il territorio regionale della Toscana. «Individuare immediatamente – dice Marchetti – forme di compensazione per i cacciatori sulla cui stagione di attività si è abbattuta l’ordinanza sospensiva del Consiglio di Stato che blocca già la caccia al merlo e poi via via anche quella a moltissime altre specie di uccelli. Chiediamo alla Regione di individuare immediatamente forme di mitigazione dell’impatto dell’ordinanza del Consiglio di Stato. I cacciatori hanno pagato per esercitare la loro attività lungo un periodo definito, acquisendo il pieno diritto a farlo. Cambiare le regole del gioco durante la partita – conclude il Capogruppo di Forza Italia – e chiudere anticipatamente la caccia a tutte queste specie non va bene. Spetta alla Regione trovare fin da subito il modo di garantire anche i diritti dei cacciatori».
Polemica, ovviamente, fra i cacciatori. La Confederazione Cacciatori Toscani in una nota chiede all’assessore regionale alla Caccia e Pesca Marco Remaschi di assumere urgentemente le dovute iniziative necessarie per evitare la chiusura anticipata dell’attività venatoria, come disposto dall’ordinanza del Consiglio di Stato in attesa della discussione di merito che sarà affrontata dal TAR della Toscana. «Al fine di evitare che la sospensiva impedisca la legittima attività venatoria e nelle more della sentenze del TAR della Toscana – dice la nota della Cct – invitiamo l’assessorato a presentare un provvedimento legislativo che garantisca la certezza del diritto ai cacciatori».