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Caccia: Cct sul rischio del referendum abrogativo

4 anni fa scritto da
referendum caccia
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“Un ennesimo attacco a caccia e ruralità”. È così che la Confederazione Cacciatori Toscani definisce la richiesta formalmente depositata di un referendum abrogativo per la legge che regolamenta l’esercizio dell’attività venatoria (11 febbraio 1992 n.157), assieme a quella inerente la sperimentazione animale a scopi scientifici (del 4 marzo 2014 n. 26).

Le associazioni animal-ambientaliste che hanno presentato tali richieste, avranno tempo 90 giorni per raccogliere le 500mila firme necessarie al referendum contenente il quesito abrogativo.

«Questo ennesimo attacco deve necessariamente farci riflettere sull’esigenza impellente, e non più rimandabile, di unità per il mondo venatorio italiano, a difesa della caccia e dei valori della ruralità da essa rappresentati – spiega la Cct in una nota stampa -. I nemici della caccia, ormai lo ripetiamo da tempo, sono coesi e ben organizzati, dobbiamo fare altrettanto, accelerando il processo costituente della casa comune dei cacciatori italiani. Uniti, preparati e rappresentativi nei confronti della società e delle istituzioni, per essere all’altezza delle sfide che ci attendono».

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